lunedì 8 settembre 2014

Recensione: Orange is the New Black - Stagione 2

Dopo la fantastica prima stagione, "Orange is the New Black" si riconferma nel suo secondo anno, nonostante un leggero calo.

I motivi che hanno portato al calo hanno anche dato vita però ad alcune delle cose migliori della stagione: l'assenza forzata di Laura Prepon e la diminuzione del minutaggio per Piper hanno dato la possibilità allo show di concentrarsi maggiormente sulle altre detenute, riuscendo ad approfondire alcuni personaggi che nella prima stagione erano rimasti più in disparte e a far crescere altri che erano già stati caratterizzati al meglio. Nel primo gruppo spiccano Morello e Poussey, la vera rivelazione della stagione, mentre nel secondo troviamo Nicky e, soprattutto, Red: è impossibile non tifare per lei nel corso delle tredici puntate, sia quando riesce a riunire la famiglia, sia quando se la deve vedere contro l'antagonista, Vee.




Ed è proprio quest'ultima il vero problema della stagione: una figura da contrapporre a Red ha funzionato per i primi episodi, ma alla lunga il suo strapotere nei confronti del gruppo capitanato da Taystee ha stancato, rischiando di rovinare tutti i personaggi che le hanno girato intorno.
A questo proposito, nonostante la grande prova di Uzo Aduba, Crazy Eyes ha subito una brutta involuzione nel corso dei tredici episodi, mentre Taystee è riuscita a salvarsi sul finale, tornando da Poussey ed abbandonando la leader.
Nell'ultimo episodio, con la fine del regno di Vee, c'è stato il rischio di terminare questa storyline troppo banalmente, ma la fine riservata al personaggio è stato un vero tocco di classe, con Rosa, finalmente libera, che la investe. L'immagine finale della donna in fuga, che torna a sentirsi come quando era giovane, spensierata e pronta ad affrontare il pericolo, con in sottofondo "Don't Fear the Reaper" dei Blue Oyster Cult, è semplicemente perfetta.




La scelta di concentrarsi sulle altre detenute ha però messo in risalto l'importanza di Piper, anche grazie alla superba interpretazione di Taylor Schilling: il personaggio è riuscito a crescere molto nel corso della stagione, e vederla in scena dava un qualcosa in più allo show.
Lo stesso discorso vale per Alex, presente in pochissimi episodi ma che è riuscita ad affermare quanto sia necessario per lo show il suo personaggio: il suo ritorno in pianta stabile nella prossima stagione e la fine della storia tra Piper e Larry (finito con Polly, la migliore amica della protagonista) porterà interessanti sviluppi nella storia tra le due.




Molto buona la parte dedicata ai problemi del carcere, con la voglia di Healy di riuscire a rendersi utile e la promozione di Caputo, che grazie all'aiuto di Piper è riuscito finalmente a liberarsi della Figueroa, prendendosi una bella rivincita ma allo stesso tempo rendendosi conto del grande lavoro che lo aspetta, con l'evasione di Vee e di Rosa.
I problemi tra Bennett e Daya sembrano invece vicini ad una conclusione, con l'arresto di Pornstache (grande ritorno, seppure breve) e la confessione di Bennett, non accettata da Caputo.




Nonostante Vee e la sua eccessiva influenza su alcuni personaggi, "Orange is the New Black" si riconferma come una delle migliori serie attualmente in onda.


Episodi migliori: 2x01 - Thirsty Bird; 2x06 - You Also Have a Pizza; 2x10 - Little Mustachioed Shit; 2x13 - We Have Manner. We're Polite.


Voto stagione: 8/9

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