martedì 23 settembre 2014

Recensione: Gotham 1x01 - Pilot

E' arrivato il momento del debutto di "Gotham", una delle serie più attese della stagione.

Il problema principale del pilot è l'ombra di Batman che aleggia su quasi tutte le scene: l'idea di fare uno show con protagonista Gordon poteva portare aria fresca ad una storia raccontata tante volte, allontanandosi dal supereroe e concentrandosi di più sulla lotta al crimine dell'uomo comune.
Da questa puntata sembra invece che non si possa fare a meno di strizzare l'occhio ai fan: era normale aspettarsi di vedere personaggi conosciuti, d'altronde la serie è pur sempre ambientata a Gotham ed ha inizio dal famoso omicidio dei Wayne, ma in 48 minuti vediamo almeno cinque antagonisti del mondo di Batman, di cui due piuttosto evitabili. Mi riferisco in particolar modo alla piccola Poison Ivy e alla giovane Selina Kyle; soprattutto quest'ultima è il segno che la serie non ha avuto il coraggio di provare fin da subito a camminare con le proprie gambe, dando al personaggio le scene in apertura e in chiusura di episodio.




Il ruolo di Cobblepot è invece centrale fin da subito, anche se non ha lasciato una grande impressione, un pò per l'interpretazione fin troppo sopra le righe di Robin Taylor, e un pò per la necessità di dover sottolineare quanto non sopporti il suo soprannome, Pinguino.
Ho apprezzato di più il breve cammeo di Nygma, perso nei suoi indovinelli e già palesemente instabile, mentre resta il dubbio su un eventuale sesto personaggio del mondo di Batman comparso durante la puntata: mi riferisco al timido attore che intrattiene Fish Mooney, che potrebbe essere il futuro Joker.




A proposito di Fish Mooney, è proprio il personaggio interpretato da Jada Pinkett Smith la nota positiva del pilot, avendo il vantaggio di non essere un'antagonista del mondo di Batman e andando da subito a creare lo strano rapporto con la polizia e il dualismo con Carmine Falcone, altra vecchia conoscenza dei fan dell'uomo pipistrello, ma che rappresenta l'unica presenza veramente necessaria ai fini della storia.




In tutto questo, il protagonista dello show, Jim Gordon, non delude le aspettative ma non riesce ad impressionare particolarmente, anche se dopo la terribile presentazione dei primi minuti ha la possibilità di iniziare a mostrare alcuni lati del suo carattere. L'interpretazione di Ben McKenzie è in linea con quella del resto del cast, nella norma con alcuni momenti negativi, ma ci sarà tempo, sia per l'attore che per il personaggio, di crescere ed affermarsi.
Lo stesso discorso vale per la spalla di Gordon, Bullock, che passa da burbero ad amichevole nel giro di pochi minuti, e che in generale non aggiunge gran che alla puntata.




Tornando al discorso dell'ombra di Batman che aleggia sullo show, il giovane Bruce Wayne è già riuscito ad oscurare gli altri protagonisti; non tanto per l'interpretazione di David Mazouz, che comunque non sfigura nei confronti dei colleghi più esperti, ma proprio perchè il fascino del personaggio è talmente forte che basta una frase per attirare l'attenzione, come ad esempio l'accenno nei minuti finali della puntata al voler combattere la paura o su come sia un fattore positivo la libertà dell'assassino dei genitori.
La nota più stonata è invece Alfred che, per la prima volta in tutte le versioni del personaggio viste tra cinema e fumetti, riesce ad essere irritante e, soprattutto, piuttosto irrispettoso nei confronti di Bruce.




Non una grande partenza per "Gotham", che ha però dalla sua il fascino della città, l'aspetto migliore dell'episodio, e l'aver messo tanta carne al fuoco per il proseguimento della stagione, tra la caccia all'assassino dei Wayne, la rivalità tra Fish Mooney e Falcone, e la presenza di Cobblepot. Lo show dovrà però cercare di concentrarsi più su se stesso e non troppo su aspetti del mondo di Batman che possono essere sviluppati in seguito: le potenzialità ci sono, e fare troppo affidamento sulle citazioni può essere un'arma a doppio taglio.


Voto episodio: 6/7

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