sabato 16 agosto 2014

Recensione: Under the Dome 2x07 - Going Home

Dopo una serie di puntate al dir poco imbarazzanti, "Under the Dome" stupisce con un grosso colpo di scena, accompagnato però dai soliti problemi di sceneggiatura.




"Going Home" si apre infatti con la presunta morte di Barbie, caduto nel dirupo (o a suo dire trascinato) nel tentativo di recuperare il corpo di Sam. Il personaggio si risveglia però in un parco giochi, e dopo essersi guardato intorno scopre di essere tornato a Zenith, la città da dove provengono sia lui che Melanie e residenza della mamma di Junior.
Il cambio di location e la consapevolezza di una via di uscita dalla Cupola porta in pochi minuti una ventata d'aria fresca, ma lo show non riesce a mentenere vivo l'interesse per molto: la reazione di Barbie è eccessivamente anonima, e il fatto di farlo incontrare con i suoi vecchi "colleghi" rende il tutto poco coinvolgente.
L'effetto sorpresa viene a meno anche con il dialogo tra Barbie ed il padre, interpretato da Brett Cullen: i due parlano di tornare all'interno della Cupola come se fosse la cosa più semplice del mondo, senza un minimo confronto sui fatti avvenuti negli ultimi giorni e su come Barbie sia riuscito ad uscire dalla Cupola.




Lo stesso vale per l'altro personaggio che si trova a Zenith, Sam: l'uomo va a far visita alla sorella, ma l'incontro, complice dei dialoghi scritti malissimo e la scarsa prova attoriale dei due interpreti, non da l'effetto sperato.
Attraverso le parole di Pauline scopriamo che anche Lyle è riuscito ad uscire dalla Cupola, ma la fuga ha portato l'uomo alla pazzia; a questo proposito, vediamo che anche Sam sembra iniziare a soffrire di qualche effetto collaterale, e sarà interessante vedere se anche Barbie inizierà a sentire qualcosa.
La rivelazione finale, con la scoperta di una porta/botola nel terreno con una mano disegnata sopra, possibile ingresso per Chester's Mill, porta nuove domande e dubbi sulla natura della Cupola.




Gli eventi a Chesters' Mill passano ovviamente in secondo piano, tra dialoghi banali e personaggi sempre meno credibili; su tutti, spicca il declino di Big Jim, diventato ormai una noiosissima macchietta, voglioso di potere e pronto a subentrare alla prima disgrazia, alternando gesti da buon samaritano ad azioni deprecabili.




"Going Home", nonostante i soliti problemi, potrebbe essere un nuovo pilot per "Under the Dome", con la parte legata ai misteri che si infittisce e con il cambio di location che, se sfruttata a dovere, può portare una ventata d'aria fresca. La scoperta da parte di Julia e dei ragazzi della possibilità di uscire potrà sicuramente mettere un pò di pepe anche alle vicende all'interno della Cupola.


Voto episodio: 6

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