lunedì 18 agosto 2014

Recensione: The Leftovers 1x08 - Cairo

Ottava puntata per "The Leftovers", che rappresenta la conferma definitiva della qualità dello show.

"Cairo" è l'episodio più intenso e potente visto fin'ora, che sconvolge e lascia senza fiato grazie ad alcune rivelazioni ed al confronto finale da bocca aperta tra Patti e Kevin.
L'aspetto che spicca maggiormente è la straordinaria e toccante interpretazione di Ann Dowd: i suoi discorsi sulla natura dei Colpevoli Sopravvissuti e l'ammissione dell'omicidio di Gladys colpiscono come una scarica di pugni sullo stomaco. La setta è più estremista di quanto ci si potesse aspettare, composta da membri pronti a morire nel peggior modo possibile pur di dimostrare a tutti gli altri che il 14 ottobre ha cambiato tutto, e che è inutile nascondersi e far finta di niente, che è impossibile dimenticare.




A questo proposito, nonostante l'assenza della loro leader, Laurie e gli altri continuano le preparazioni per una manifestazione che sicuramente non passerà inosservata, come lascerà il segno la decisione di Jill di unirsi al gruppo.
La figlia di Kevin arriva al culmine del dolore e della solitudine dopo la litigata con Aimee, e l'unica scelta che le rimane è quella di tornare dalla madre. Jill è il personaggio che ha subito di più il 14 ottobre, che ha distrutto la sua famiglia senza far scomparire nessuno; l'allontanamento della madre e le difficoltà di comprensione con il padre l'hanno segnata, ed entrare a far parte dei CS è l'unica strada rimasta per trovare un senso in tutto.
Nonostante il buon approfondimento sul personaggio, non convince l'interpretazione di Margaret Qualley, che in un episodio fatto di prove magistrali, sfigura troppo in confronto al resto del cast.




Il fulcro dell'episodio è sicuramente il protagonista, Kevin, che continua a sprofondare nella sua follia, tra sonnambulismo e il misterioso Dean, angelo custode dello sceriffo che sembra essere in contatto con le voci sentite anche dal padre di Kevin.
Lo sceriffo, conscio di vivere una seconda vita di cui non ha ricordo (ne è l'esempio il ritrovamento delle famose camicie bianche) si ritrova per la prima volta a guardarsi dentro ed a capire che tipo di uomo è: uno che preferisce togliere l'ostacolo per continuare nella sua strada, o la persona che affronta l'ostacolo, e che se non riesce a superarlo ne subisce le conseguenze. L'uomo di legge o un assassino.
Nonostante le parole di Patti, che lo spinge ad ucciderla, Kevin decide che è meglio prendersi le proprie responsabilità piuttosto che darla vinta ad un gruppo di folli. Il suicidio di Patti è però l'ennesimo gesto estremo dei Colpevoli Sopravvissuti, e per certi versi rappresenta una sconfitta per lo sceriffo, che non è riuscito nel suo intento ma ha dato modo alla leader dei CS di farsi strada nella sua mente, già di per se confusa.
Infatti, dopo le parole del padre nella scorsa puntata, Kevin viene incitato una volta di più ad aprire gli occhi, e sembra farsi sempre più vicino il momento in cui dovrà accettare il suo ruolo in questa storia, qualsiasi esso sia.
Anche in questo episodio da segnalare l'ottima prova di Justin Theroux, che grazie alla sua interpretazione aiuta ad empatizzare con un personaggio distrutto dentro, nonostante cerchi di rimanere distaccato dagli eventi.
In una puntata così intensa, sono come acqua nel deserto le brevi scene tra lui e la bravissima Carrie Coon: i due, in pochi episodi, hanno già dato vita ad una coppia credibilissima.




Molto buona anche la parte dedicata allo sfogo di Meg, stufa dei volantini di Matt; la donna, membro di un gruppo che all'esterno appare solo come un fastidio, si ritrova dalla parte opposta. Meg, nonostante il voto di silenzio, non fa altro che urlare e sfogare la sua frustrazione, facendo scattare anche in Laurie quella molla che sembrava essere sopita: i CS si impongono di non lasciarsi andare, ma dentro urlano tutti come Meg.




"The Leftovers" continua a parlare di perdita, e dei diversi modi in cui la si può accettare e la si può affrontare. Parla di scopi e di ideali, di compiti e ruoli da interpretare. In questo senso "Cairo" è quindi la summa di quanto visto in questa stagione, e rappresenta forse il passo più importante e decisivo nella strada del protagonista, ormai in bilico tra vivere nella follia o affrontarla.
Con il passare degli episodi, lo show è riuscito a farsi strada prepotentemente, e il segnale più forte di ciò è il fatto di non essere più dipendente dagli episodi sul singolo personaggio, riuscendo quindi a dare il meglio anche con una narrazione diversa.


Voto episodio: 9.5

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