lunedì 26 maggio 2014

Recensione: Black Mirror - Stagione 1 / Stagione 2

Black Mirror è una mini-serie, andata in onda sul canale britannico Channel 4, composta da due stagioni da tre episodi ciascuna, che tratta il rapporto tra l'uomo e la tecnologia, e le conseguenze derivanti da questo binomio.
L'argomento viene affrontato in maniera cruda e, purtroppo, molto realistica, anche negli episodi a tinte futuristiche o orwelliane.




Il primo episodio, "The National Anthem", è ambientato ai giorni nostri, e ha come protagonista il primo ministro inglese, Michael Callow. La vicenda ha inizio con il rapimento della principessa Susannah, molto amata dal popolo, e con una richiesta alquanto particolare da parte del rapitore che riguarda direttamente Callow. Senza entrare troppo nei dettagli, la puntata ci mostra come i social network e i media in generale possano influenzare le persone, costringendo il primo ministro ad accettare la richiesta per liberare la principessa. E' sconvolgente il ritratto che l'episodio ci da sul genere umano, immobilizzato davanti all'evento mediatico, a dispetto di quanto esso possa essere disgustoso.
"The National Anthem" è la puntata più cruda della serie, ma per me di gran lunga la peggiore; ho trovato esagerato il tentativo di impressionare, e in generale è anche l'episodio concettualmente meno interessante tra i sei.




"Fifteen Million Merits" segue un gruppo di persone la cui unica attività è di pedalare su delle cyclette per creare l'energia necessaria ad alimentare ciò che li circonda, ricevendo in cambio dei meriti, usati come valuta per comprare cibo, lavarsi, giocare ad uno sparatutto in cui l'obbiettivo è uccidere persone grasse e guardare gli unici tre programmi a disposizione, tra cui un talent show, vera e unica possibilità di dare una svolta alla proprio vita.
Tra queste persone troviamo Bing, un giovane annoiato dalla solita routine con a disposizione 15 milioni di crediti. La sua vita cambia quando sente cantare una ragazza, Abi; i due si piacciono, e Bing propone di donarle tutti i suoi crediti, in modo di poter partecipare al talent show e smettere di pedalare senza un vero obbiettivo. La ragazza accetta, ma dopo la sua performance le cose non andranno come sperato.
Questo è solo il punto di partenza di uno degli episodi migliori della serie, un piccolo capolavoro orwelliano, grazie anche alla perfetta interpretazione del protagonista, Daniel Kaluuya, straziante nel suo monologo col quale cerca di ribellarsi al sistema. Molto amaro il finale, che può lasciare liberi ad interpretazioni, ma che in realtà è di fatto uno dei finali peggiori per il protagonista.




A tinte futuristiche il terzo episodio, "The Entire History of You", che parte dall'invenzione del grain, che dopo essere stato impiantato dietro all'orecchio, registra tutti gli eventi della vita del possessore, dando la possibilità di rivedere e riascoltare nei minimi dettagli tutti i momenti passati.
Il protagonista dell'episodio è Liam Foxwell, che a seguito di un colloquio non proprio positivo raggiunge la moglie, Ffion, ad un festa con dei vecchi amici di lei; lì fa la conoscenza di Jonas, che sembra avere molta confidenza con la donna. La gelosia di Liam lo porta ad essere sospettoso del rapporto tra i due, ed attraverso il grain scoprirà la verità.
"The Entire History of You" è il punto più alto raggiunto dalla serie, una storia d'amore che lascia allibiti nelle prime scene che seguono la cena che da il via all'episodio, ma che acquista significato con l'andare degli eventi.
Da segnalare anche in questo caso le prove dei protagonisti, Jodie Whittaker (vista in Broadchurch) e, soprattutto, Toby Kebbell (Control).




La seconda stagione parte con un altro episodio sbalorditivo e toccante; "Be Right Back" racconta la storia d'amore tra Marta ed Ash, giovane coppia che si è appena trasferita in campagna. Il giorno del trasloco, Ash, talmente dipendente dai social network al punto di non accorgersi di quello che gli accade intorno o delle domande che Marta gli pone, deve riportare in città il furgoncino noleggiato; dopo ore, il ragazzo non è ancora tornato, e la giovane preoccupata prova a chiamarlo, senza successo.
Disperata, contatta l'agenzia di noleggio che la informa della mancata consegna del furgone; in quel momento arriva la polizia a darle la notizia della morte di Ash.
Al funerale, Marta viene avvicinata da un'amica, che le consiglia di rivolgersi ad un sito, che le da la possibilità attraverso un programma di poter parlare con i defunti. La ragazza non è convinta, ma ciò nonostante viene iscritta dall'amica; inizia così a scambiarsi e-mail con Ash. Il programma riesce infatti a replicare alla perfezione le risposte del ragazzo, partendo da tutti i dati presenti su internet; riesce anche a replicare la voce, ed in seguito, propone a Marta di passare al livello successivo. Viene così recapitato a casa della ragazza un pacco, con dentro Ash.
L'episodio ha molti punti in comune col bellissimo film vincitore quest'anno del premio Oscar per la sceneggiatura originale, Her.




"White Bear" è, nelle premesse, la puntata più terrificante delle sei: una donna si sveglia seduta su una sedia, con i polsi bendati e con a terra delle pillole. Non ricorda nulla, non sa chi è e perchè si trova lì; sullo schermo del televisore davanti a lei c'è uno strano simbolo, ed appena lo guarda alcuni frammenti di immagini iniziano a tornarle in mente. Girando per casa, vede una foto di lei con un uomo e la foto di una bambina, presumibilmente sua figlia, basandosi sulle immagini che le balzano davanti agli occhi. Una volta uscita dalla casa, si accorge della presenza di diverse persone che la filmano con i cellulari da dietro le finestre; la donna chiede aiuto, ma nessuno sembra sentirla. La confusione aumenta quando un uomo, armato di fucile e con il viso coperto da un passamontagna, le corre incontro, intenzionato a spararle; la donna scappa, circondata da tante persone che continuano a filmarla.
Arrivata ad un benzinaio, incontra una giovane coppia, e i due sembrano propensi a darle una mano a fuggire; durante la fuga il ragazzo viene però preso dall'uomo col fucile, aiutato da altri due personaggi mascherati.
La giovane spiega alla donna che quasi tutte le persone ormai sono controllate dai cellulari tramite dei trasmettitori, che li spingono a filmare qualsiasi cosa succeda; nove persone su dieci sono compromesse, e alcune di queste hanno anche iniziato ad usare la violenza, come le persone mascherate. Il piano della ragazza è di arrivare in un luogo sicuro, dove non c'è segnale e quindi zona considerata sicura; per arrivare lì dovranno passare da uno dei trasmettitori, chiamato "White Bear", e distruggerlo. Il nome fa scattare qualcosa nella mente della donna, ma non riuscendo a capire di che tipo di ricordo si tratti, continua il viaggio.
Il tema di fondo dell'episodio è già stato utilizzato diverse volte al cinema e in televisione, ma "Black Mirror" lo fa, anche questa volta, nel migliore dei modi.
A proposito di episodi simili a questo, consiglio di recuperare la puntata 1x25 della serie originale di "The Twilight Zone", intitolata "Gente Come Noi".




"The Waldo Moment" è l'ultimo episodio della stagione, ed è anche quello più attuale, soprattutto vista la situazione politica in Italia. Il protagonista della puntata è Jamie Salter, comico fallito che da la voce ed i movimenti a Waldo, un cartone animato a forma di orso blu di grande successo, che intervista personaggi famosi e politici. E' proprio in seguito ad un'intervista ad un politico che i produttori del programma hanno un'idea: candidare Waldo alle elezioni. Inizialmente la candidatura è solo a fini provocatori, ma col tempo il personaggio riscuote sempre più successo, a discapito della volontà dell'uomo dietro all'orso, che non vorrebbe avere niente a che fare con la politica.
L'idea di base è molto buona, ma il vero punto di forza è più il personaggio di Jamie che quello di Waldo: è interessante vedere i dubbi dell'uomo, desideroso di continuare a dare la voce all'orso ma restio a dare ascolto alle volontà della produzione; meno d'impatto la personalità data a Waldo, che dovrebbe essere simpatico e apprezzato dal pubblico, ma risulta essere solo volgare e per niente divertente.




"Black Mirror" è un ottimo show, che ci regala quattro episodi sublimi, degni eredi delle migliori puntate di "The Twilight Zone"; è una serie che fa riflettere, e lo fa in modo intelligente, ma che riesce anche ad intrattenere, grazie a degli interpreti azzeccatissimi e ad una scrittura di grande livello.

Voto 1x01: 5/10
Voto 1x02: 9/10
Voto 1x03: 9.5/10

Voto 2x01: 9/10
Voto 2x02: 8.5/10
Voto 2x03: 7/10



Nessun commento:

Posta un commento