mercoledì 7 maggio 2014

Recensione: Bates Motel 2x10 - The Immutable Truth

Nell'episodio finale della seconda stagione di Bates Motel, dopo la morte di Nick Ford, lo sceriffo Romero decide di chiudere definitivamente la situazione con Zane, e con l'aiuto di Jodi e Dylan lo attira in una trappola. Ma il piano non va come sperato: Zane capisce che è un tentativo di incastrarlo, uccide la sorella, e prima di poter sparare a Dylan viene ucciso dallo sceriffo, che consiglia al ragazzo di prendere in mano la situazione legata al commercio della droga.
In seguito alla scoperta che il dna di Norman corrispondeva al secondo campione collegato al cadavere dell'insegnante Blaire Watson, Romero convince Norma e il ragazzo che l'unico modo per fugare ogni dubbio e dimenticare questa storia è quello di ricorrere alla macchina della verità.
Norman, durante la prigionia dovuta al rapimento da parte di Ford, ricorda di aver ucciso l'insegnante, e decide di togliersi la vita per evitare di andare in prigione. Ma Norma riesce a dissuaderlo, e dopo aver preso in considerazione l'idea di fuggire in Canada con i suoi due figli, viene convinta da Dylan che l'unica cosa da fare è lasciare che Norman faccia il test.
Ed è durante la prova della macchina della verità che Norman ha il più significativo episodio di sdoppiamento della personalità visto fin'ora nella serie: alla domanda "Hai ucciso tu Blaire Watson?", il ragazzo vede la madre, che gli confessa che in realtà è stata lei ad uccidere l'insegnante, e che questo deve rimanere un segreto tra loro. Norman risponde no, e passa il test. La stagione si chiude con un primo piano su Norman, che ricorda la bellissima scena finale di Psycho, e che promette grandi cose per l'anno prossimo.



La prima stagione di Bates Motel era stata una delle migliori sorprese della scorsa stagione televisiva; l'idea di fare un prequel di Psycho con un giovane Norman Bates ai giorni nostri funzionava, e Freddie Highmore nei panni di Norman e, soprattutto, Vera Farmiga in quelli della madre Norma erano risultati semplicemente perfetti.
Questa seconda stagione ha mantenuto un buon livello per tutti i dieci episodi, ma è risultata inferiore alla prima.
La sensazione è che si sia cercato di approfondire diversi aspetti della vita dei protagonisti creando diversi mini archi narrativi, risolti però nel giro di poche puntate, e che così facendo sono passati in secondo piano rispetto a tutte le situazioni riguardanti il personaggio fulcro della stagione, Nick Ford.
Ne è l'esempio lampante l'arrivo del fratello di Norma e padre di Dylan, Caleb, che dopo pochi episodi è finito nel dimenticatoio.
Poco riuscite anche le parentesi romantiche tra Norman e Cody, Emma e Gunner, e Norma e George.
Ottima la crescita del personaggio dello sceriffo Romero, interpretato da un sempre convincente Nestor Carbonell.
Rimane intatto il giudizio su i due protagonisti, che a tratti hanno anche superato le già straordinarie performance dello scorso anno.

Voto episodio: 8.5/10
Voto stagione: 7.5/10


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