lunedì 30 giugno 2014

Recensione: The Leftovers 1x01 - Pilot

Una donna è in una lavanderia, parla al telefono mentre suo figlio di pochi mesi piange in continuazione; non sembra preoccuparsene più di tanto, e una volta finito di fare il bucato, carica il seggiolino del bambino in macchina, mentre lui continua a piangere. Quando la donna sta per avviare il motore, nell'auto cala il silenzio: il bambino è scomparso. Tutto ad un tratto inizia il caos: un ragazzino urla chiamando il padre, due macchine si scontrano, altre persone corrono in aiuto della donna che grida a squarciagola il nome del figlio, di cui non c'è più traccia.
Questo è l'inizio dell'episodio pilota di "The Leftovers", nuova attesissima serie HBO tratta da un libro di Tom Perrotta, che si è occupato anche di scrivere la sceneggiatura della prima puntata insieme allo showrunner della serie, Damon Lindelof (co-creatore di Lost).




La serie, dopo l'incipit, parte da tre anni dopo l'accaduto: il 2% della popolazione mondiale è sparito in quel 14 ottobre; nessuno sa dove siano finiti. Lo show si concentra soprattutto sulle conseguenze dell'avvenimento e su quali sono state le reazioni ad esso collegate.
Il pilot ci presenta alcuni personaggi nel corso dell'episodio: Kevin Garvey, capo della polizia (interpretato da Justin Theroux); la figlia Jill, adolescente problematica; il figlio Tom, membro di un gruppo comandato dal misterioso Wayne; ed una donna, moglie di Kevin.
La donna fa parte di un gruppo che è contro la commemorazione dell'evento; un gruppo nel quale i membri non parlano tra loro, ma comunicano attraverso carta e penna, e che segue e controlla alcune persone. Tra le persone controllate c'è una ragazza (interpretata da Liv Tyler), che deciderà di unirsi alla "setta".




E' difficile andare oltre nel descrivere la trama di un episodio che si concentra molto sull'iniziare a presentarci i personaggi principali, un episodio molto cupo e triste, con alcuni momenti molto forti; sicuramente uno dei pilot più interessanti degli ultimi anni, ma allo stesso tempo uno dei più difficili da digerire, non tanto per la lunghezza (un'ora e dieci) quanto per l'atmosfera tesa che pervade per tutta la puntata.
La mano di Lindelof si fa sentire, soprattutto nei dibattiti tra chi cerca una risposta nella religione e chi è convinto che l'unica via per la verità sia la scienza, e anche nel rapporto problematico tra il padre e i figli.
Personalmente ho molta fiducia nello sceneggiatore; ho amato "Lost" dal primo all'ultimo fotogramma, e il binomio con la HBO può regalarci grandi cose.
Le premesse sono ottime e il pilot non ha deluso le alte aspettative; attendo già con ansia il secondo episodio, sperando soprattutto che continui l'approfondimento sui personaggi e sulle loro storie.

Voto episodio: 8.5/10

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